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Il Centro di Antichità Altoadriatiche è stato fondato nel 1968 dal prof. Mario Mirabella Roberti, già Soprintendente alle Antichità della Lombardia e docente universitario a Trieste, con lo scopo di promuovere incontri di studio e incentivare la ricerca scientifica sulla storia, sull’archeologia, sull’arte e sulla linguistica dell’area altoadriatica dalla preistoria al medioevo.

L’attività principale del Centro consiste nell’organizzazione delle Settimane di Studi Aquileiesi, giunte nel 2017 alla 48 annualità.

Le Settimane di Studi Aquileiesi, iniziate nel 1970, hanno avuto il merito di analizzare la storia antica della regione e delle aree contermini – quella zona che, con felice intuizione dello stesso Mirabella Roberti, corrisponde all’Alto Adriatico – e di porsi, a livello internazionale, come punto di riferimento dell’antichistica dell’Italia nord-orientale. I risultati di questi incontri annuali hanno avuto vasta eco non solo nel mondo scientifico ma anche in quello degli appassionati, grazie alla rivista “Antichità Altoadriatiche” (edita in maniera autonoma dal Centro stesso o in collaborazione e/o coedizione con Enti locali e altre Istituizoni culturali e case editrici) che quest’anno ha raggiunto la soglia delle 86 pubblicazioni.

Nel 1995 il Centro aveva attivato una convenzione con l’Università di Trieste (oggi Dipartimento di Scienze Umanistiche) che aveva permesso di aprire le Settimane a nuovi orizzonti (così, nel 1996, l’incontro sulle rotte marittime e i porti dell’Adriatico è stato realizzato anche in collaborazione con l’École française de Rome). Nell’ambito degli accordi con l’Università di Trieste sono stati depositati presso la Biblioteca del Dipartimento di Scienze Umanistiche e messi a disposizione degli studenti, i circa 900 volumi acquisiti dal Centro tramite regolare scambio con altre Istituzioni scientifiche e testate periodiche.

I temi delle Settimane in alcuni casi sono stati dedicati a ricorrenze significative quali il Concilio di Aquileia del 381 e a personalità eccezionali come Rufino di Concordia e Cromazio di Aquileia (per un elenco completo cfr. la sezione “Le pubblicazioni”.

Nei primi anni di vita, accanto alle Settimane di Studi Aquileiesi, il Centro ha promosso anche Giornate di Studio che hanno preso in esame alcuni centri della nostra regione e del vicino Veneto (Jesolo, Caorle, Portogruaro e Concordia, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, San Daniele, Tolmezzo, Cividale, Monfalcone e Duino) analizzandone la storia, l’arte, l’impianto urbano e gli aspetti più significativi della produzione artistica e culturale. Dopo una lunga parentesi nel 2001 il Centro ha ripreso ad organizzare incontri dedicati a specifici argomenti: I Celti nell’Alto Adriatico (2001), Il Friuli e l’Istria al tempo di San Paolino (2003), I borghi d’altura nel Caput Adriae (2004), Studi sancanzianesi in memoria di Mario Mirabella Roberti (2004), San Giusto e la tradizione martiriale tergestina (2005).

Nella serie della rivista sono stati inoltre accolti gli Atti di due incontri sull’Albania (Dürres 1 e 2) organizzati dall’Università di Parma, dal centro di Catalogazione e Restauro di Villa Manin di Passariano e dai Civici Musei di Udine (2003 e 2004) e gli Atti dell’incontro “Le origini della diocesi di Mantova e le sedi episcopali dell’Italia settentrionale (IV-XI secolo)” promosso dalla Diocesi di Mantova in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore (2006). Allo stesso modo il volume “La ricerca antiquaria nell’Italia nordorientale. Dalla Repubblica veneta all’Unità” è stato realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine e i Civici Musei di Udine (2007). Al 2009 si data il volume “Anno Domini 1208. Ottocento anni della Parrocchia di Cortina d’Ampezzo” edito in accordo con la parrocchia di Cortina. In collaborazione invece con il Museo della Centuriazione Romana di Borgoricco (PD) ha visto la luce il volume “Archeologia e tecnica dei pozzi per acqua (2011). Nel 2012 vedono la luce il volume dedicato all’archeologio carnico Giuseppe Marchi (1795-1860), poi direttore della Pontificia Accademia di Archeologia, e il volume dedicato a San Pietro e San Marco tra Oriente e Occidente. Nel 2013 escono il volume “Un uomo chiamato Prosdocimo a Patavium”, in collaborazione con l’associazione Amissi del Piovego, e il volume “Chiese altomedievali in Trentino e nell’arco alpino orientale”, realizzato in collaborazione con l’Università di Trento. Nel 2014 escono ancora altri due volumi straordinari: il primo “L’epigrafia dei porti. Atti della XVII Rencontre sur l’épigraphie du monde romain” in collaborazione don il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo tergestino, il secondo “Muggia e il suo Duomo a 750 anni dalla fondazione” con la parrocchia di Muggia e il locale Rotary Club. Nel 2016 escono ancora il volume “Sulle tracce di Augusto” in collaborazione con un pool di Vicenza e il ponderoso “Instrumenta inscripta VI. Le iscrizioni con funzione didascalico-esplicativa” nato dalla collaborazione con la Società Friulana di Archeologia e l’Università degli Studi di Udne. Nel 2017, infine, esce il corposo volume  “‘Voce concordi’. Scritti per Claudio Zaccaria”, già docente presso l’Ateneo di Trieste e costante presenza alle sessioni di lavoro delle Settimane aquileiese e alla loro organizzazione scientifica.

Complessivamente negli 86 volumi che sono stati fino ad oggi pubblicati sono apparsi oltre 1.100 articoli ad opera di studiosi italiani, albanesi, austriaci, croati, francesi, inglesi, olandesi, polacchi, sloveni, spagnoli, svedesi e tedeschi.

 

Nel 2003 in collaborazione con i Rotary Clubs del Friuli Venezia Giulia sono state pubblicate le epigrafi esposte del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia a cura di Giovanni Lettich e contemporaneamente ha visto la luce il volume di Fabio Prenc sulle pianificazioni agrarie di età romana dell’agro di Aquileia, studi monografici che hanno indotto il Centro a creare una collana (Monografie) al cui interno raccogliere studi, appunto, monografici. Così nel 2004 in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e le Edizioni Quasar di Roma è stato pubblicato il volume di Paolo Casari su “Iuppiter Ammon e Medusa nell’Adriatico nordorientale. Simbologia imperiale nella decorazione architettonica forense”. Nel 2005 ha quindi visto la luce la traduzione e il commento di Angelo De Nicola al “Liber Exhortationis di San Paolino di Aquileia”, opera promossa in collaborazione con la Società Istriana di Archeologia e Storia Patria. Nel 2007 in collaborazione con i Rotary Clubs del Friuli Venezia Giulia è stata pubblicata la guida di Giuseppe Vergone alle epigrafi esposte al Museo Paleocristiano di Monastero e in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e l’Editreg di Trieste il volume di Fulvia Mainardis “Iulium Carnicum. Storia ed epigrafia”. L’ultimo volume della serie Monografie, il 6°, è uscito nel 2012 in collaborazione con l’Università di Udine e con la casa editrice Editreg di Trieste, a firma di Emanuela Colombi e dedicato a Storie di cronache e reliquie nella Venetia altomedievale.

Tra il 2005 e il 2014 il Centro ha collaborato all’edizione delle Inscriptiones Christianae Italiae.

 

Nel 2000 il Centro era stato ammesso a far parte di un ristretto gruppo di Enti e Associazioni di “alto valore scientifico” sostenuto dal Ministero dei Beni Ambientali e Culturali – Ripartizione Beni librari.

Nel 2002 il Centro era stato riconosciuto dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia tra gli Enti e le Associazione di preminente interesse regionale.

Fino al 2017 le Settimane di Studio sono state realizzate con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Trieste a partire dal 2018 con la Scuola di Specializzazione in Archeologia delle Università di Trieste, Udine e Venezia.

Le Settimane sono realizzate in collaborazione con la Fondazione Aquileia e con la Provincia di Udine.

La storia

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